Castell'Umberto - Il borgo verde nel cuore dei Nebrodi: il parco (incantato) tra boschi e laghetti
A volte si ha solo bisogno di staccare, lasciare andare gli impegni, prendersi una pausa dai problemi e dalla routine quotidiana.
La nostra bellissima isola in questi casi offre svariate "vie di fuga" di cui vi abbiamo raccontato in più riprese. Personalmente quando ho bisogno di un po' di respiro, amo sempre visitare la zona dei Nebrodi.
In questi luoghi, su cui insistono diversi piccoli centri, borghi, comunità, attività agro-pastorali e tesori naturalistici nascosti, il più delle volte si riesce a trovare il giusto relax che si cerca. Staccare la spina e trascorrere un giorno da soli o in compagnia di chi si ama, senza alcun assillo, assaporando la natura ed i suoi ritmi.
Cercando di riequilibrare mente e corpo con l'ambiente circostante. Il comune di Castell'Umberto sorge sui Nebrodi lungo la valle del fiume Fitalia, deve il suo nome in omaggio ad Umberto I di Savoia ed è nato dal più antico centro abitato dell'antica Castania, il borgo medievale che tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800 fu distrutto da un terremoto e da alluvioni e frane.
Tra i luoghi da visitare in questo territorio comunale, si trova una zona che amo particolarmente, dove l'attività umana, mantenendo il dovuto rispetto nei confronti della natura, si è armonizzata con essa creando un luogo di pace e bellezza.
Mi riferisco al parco ecologico di Piano Collura, anche denominato pineta di Castell'Umberto. Venendo, come nel mio caso, da fuori provincia, raggiungere questo piccolo centro nel cuore dei Nebrodi, è già un viaggio per l'anima.
Lasciato il caos dei centri più popolosi, delle strade piene di traffico ed usciti dall'autostrada, pian piano ci si inerpica per stradine serpeggianti che offrono ad ogni chilometro degli scorci paesaggistici di tutto rilievo.
Si attraversano borghi, si scoprono chiesette rupestri, aree attrezzate, piccoli altarini. A tratti è facile incontrare lungo la via esemplari di suino nero dei Nebrodi in stato di semi libertà, pascoli di greggi, asinelli, mucche e capre.
Piccole case, in cui immancabilmente svetta dal tetto il comignolo di un camino, un forno e la legna diligentemente accatastata accanto all'ingresso.
Scorci di una vita antica ed autentica, come la poesia che si scorge nel sorriso gentile di qualche anziano, a cui, soffermandoci lungo la strada, capita sovente di chiedere delle indicazioni.
Non di rado si incontrano fontane ed abbeveratoi che dissetano sia uomini che armenti. Il tempo qui comincia a fluire lentamente, restituendoci una dimensione più umana.
L'attraversamento di questo contesto è scandito dallo scroscio perpetuo di qualche ruscello,che costeggia il cammino che attraversiamo su piccole strade-ponte ed accarezzato dal volo di rapaci che ci sorvegliano dall'alto.
In alcuni tratti di queste montagne i cellulari "fortunatamente" non hanno campo e ci si accorge di essere, anche se per poco tempo, totalmente distaccati da tutto e forse un po' più liberi.
Il parco ecologico di Castell'Umberto è agevolmente raggiungibile. Si può posteggiare facilmente l'auto e dedicarsi ad una salubre passeggiata nella natura. Su uno degli ingressi, scolpita su di un cartello in legno, campeggia questa scritta: "Ferire la terra è ferire te stesso e se altri feriscono la terra feriscono te".
Ci si ferma a leggere e a riflettere su questa semplice quanto importante verità. La mente va allo scempio quotidiano a cui l'uomo sottopone la natura ed ammirando questi bellissimi boschi, non si può fare a meno di pensare a quanta bellezza è letteralmente andata in fumo quest'estate e le estati passate, a quanti alberi e pinete sono stati divorati dalle fiamme.
A quante ferite profonde sono state inferte alla natura di questa mitica terra e a noi stessi, alla nostra capacità di difendere rispettare ed amare questa casa che ci ospita.
Si prosegue assaporando il contatto dei piedi con l'erba, scorgendo il riflesso del sole tra le foglie ed osservando la fragilità della bellezza che ci circonda. A pochi passi dall'ingresso del parco, salta subito all'occhio del visitatore il bel laghetto artificiale, contornato di alberi ed abitato da chiassose e simpatiche anatre.
Il laghetto è perfettamente integrato nel contesto boschivo, presenta su di un lato due casette rurali che si rispecchiano sull'acqua ed è abitato anche da molti pesci di grandi e medie dimensioni. Leggiamo da alcuni avvisi che di sovente è adibito alle attività di pesca sportiva.
Cartelli con dettagliate regole sulla pesca illustrano i metodi di cattura ed il successivo rilascio dei pesci in libertà, dopo la pesatura durante le gare, mostrando anche a chi, come me, è profano di questo sport, il rispetto che si deve avere per il pescato e la necessità di non provocare inutile sofferenza agli animali durante le competizioni.
Personalmente, pur avendone letto, non ho mai assistito ad alcuna competizioni di pesca sportiva durante le mie visite al parco e non saprei dire se e con quale frequenza si tengano.
Quello che invece ho sempre trovato in questo luogo, è stata la quiete, la frescura durante i giorni estivi e la voglia di trascorrere del tempo ad osservare la natura ed a godere degli odori e dei suoni del bosco.
L'area è attrezzata con tavoli in legno e barbecue ed è possibile nel rispetto assoluto dei luoghi, trascorrere delle giornate di picnic all'aria aperta. Ci sono campi e giochi per i bambini.
Il parco è un toccasana per la crescita, la voglia di avventura e di esplorazione dei più piccoli. Quest'estate durante la mia ultima visita, mi sono imbattuta in un colorato e festoso Grest estivo, con tanto di squadre, caccia al tesoro e ragazzini dalle guance rosse, felici e scorrazzanti per i prati, con animatori al seguito.
Una gioia ormai rara vederli così, liberi e contenti, visto che ormai i ragazzi giocano sempre meno all'aperto e sempre più davanti ad uno schermo.
Il parco si presta a molte iniziative che ne esaltano il contesto e la bellezza. Qualche settimana fa, ad esempio, ha ospitato l'annuale rassegna equestre che, in questa occasione, è stata polo di attrazione sia per i più grandi che per i più piccoli.
La pineta è visitabile tutto l'anno, suggestiva in primavera e dispensatrice di frescura d'estate. Poco più in là del laghetto, una piccola area recintata ospita vari esemplari avicoli, ancora più avanti un ricovero di specie autoctone.
Assaporare la lentezza, trascorrere un po' di tempo in questo parco e visitare il comune di Castell'umberto è un gradevolissimo momento di serenità che rigenera il corpo e la mente.
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